De Cecco ed il suo modestissimo piatto di pasta

Si sparge per la Capitale un profumo di pasta…i destini di alcune persone stanno per incrociarsi in un connubio di musica, bellezza, eleganza e gusto…mi sta già salendo un prurito bestiale alle nocche…

Una Gerini che rimane bellissima (io personalmente me ne innamorai neanche troppo platonicamente ai tempi di Viaggi di Nozze del 1995) qui riescono a trasformarla in una creatura primitiva, svuotata di senso, insulsa e fastidiosa (per essere gentili).

Canta (devo dire piuttosto bene) sulle note di una famosa canzone cambiandone il testo originale con uno inventato appositamente per elogiare le qualità della pasta. E parlando di pasta, la vediamo cucinarla in una location modestissima, una normale casa di una qualsiasi persona/famiglia di estrazione media in Italia, con vista sul Cupolone (Cupola di San Pietro, Stato del Vaticano). A giudicare dall’angolazione da cui la cupola è osservabile dalla sobria colonnata, l’ambientazione dovrebbe essere sita in Trastevere, nota zona periferica estrema di Roma, dove è possibile acquistare un monolocale con piccolo mutuo, tasso variabile, comode rate di un rene al mese.

Tralasciando queste quisquilie…mentre la Gerini e le amiche si dilettano a cucinare un piatto di pasta, sempre a Trastevere ma in zona Castel Sant’Angelo si aggira un Can Yaman in monopattino. Non sappiamo cosa stia facendo in giro per Roma sotto al sole di mezzogiorno, fresco come una rosa nonostante sia risaputo che a Roma già a Maggio il sole allo zenith può cuocere una bistecca ai ferri. Vede un camion di De Cecco, e decide di prepararsel-eeehm-andare a scroccare un pranzo dalle nostre beniamine. E qui mi sorge una domanda: e se le nostre eroine avessero deciso di farsi piuttosto una caprese? o un’impepata di cozze? o una vellutata di cipolle?

Tra l’altro io sono della fazione anti-monopattini, ma non è questo il punto. Roma, specie in quella zona, è un caos di auto e passanti dove ciclisti, motorini, perfino pedoni hanno difficoltà a nuoversi. Per non parlare della pavimentazione a dir poco sconnessa in alcuni punti. Per cui è semplicemente irrealistico immaginare una persona in monopattino.

Ovviamente hanno sgombrato la location per girare lo spot. Quanta spontaneità…magari avranno anche buttato un po’ d’asfalto? Neanche ci fossero state le elezioni amministrative o il Giro d’Italia.

Per chi non lo sapesse questo spot è stato concepito come una serie. Vi sono episodi precedenti, sempre con gli stessi protagonisti, con ambientazioni altrettanto minimaliste (l’Hotel Eden di Roma, vicino a Piazza di Spagna, altro punto periferico della Capitale). In questo spot in particolare non si vede molto, ma nelle precedenti si nota una certa salivazione eccessiva delle protagoniste per Can, condita da atteggiamenti da teenager liceali in pieno sfogo ormonale che in un attimo fanno tornare l’immagine della donna, la cui dignità oggi è propugnata anche al costo di quella dell’uomo, ad una versione banale, idiota, gallinacea e vagamente (solo vagamente eh!) stereotipata.

Ovviamente tutte in tiro per l’arrivo del bellissimo Can. E finalmente si mangia tutti assieme questo piatto di spaghetti. Porzione “rigorosamente” ospedaliera, come si usa in tavola di una casa laqualunque…tocco di classe, la farfalla messa a mo’ di puntale su un nido di spaghetti impiattati alla perfezione, farfalla in omaggio al papillon di Can.

Scene di vita quotidiana, spontaneità profusa. E le nocche prudono incandescenti!

Qui va tutto bene, niente stride, tutto è “perfetto” (vedansi commenti al video incorporato)…perché? Ma semplice! Perché Can è bellissimo. Non sono ironico, è davvero un bell’uomo. I commenti allo spot parlano chiaro, è bellissimo, bravissimo, elegantissimo, le donne (sole) approvano e guai a contraddirle! Sono già tutte in cucina con gli occhi a cuore, persino le irriducibili femministe da tastiera.

Come? Ah non era uno spot di prodotti di bellezza maschile? era di pasta?

“Scusate, mi ero distratto!”

De Cecco 1 – Coerenza 0

Cosa? Ah la De Cecco è abruzzese e la location è in Lazio?

“Ci vediamo dall’altra parte”

De Cecco 2 – Coerenza 0

Sul serio? La canzone storpiata dalla Gerini è Vecchio Frak del compianto Modugno? cioè tra tutte le canzoni italiane a disposizione da storpiare per pubblicizzare la pasta hanno scelto proprio una che parla di un suicidio??

“Fate il vuoto in testa! Fate il vuoto, non pensate a niente, è la sola via di salvezza!”

De Cecco 3 – Coerenza scansate proprio…

Scusate, ero a farmi decalcificare le nocche

In mezzo a questo fiume di melma tuttavia un mezzo punticino alla povera coerenza glielo darei, dato che molti utenti hanno commentato che da quando gira questo spot hanno smesso di comprare questa marca di pasta, un suicidio almeno tentato dalla De Cecco, anche se questo obbrobrio di spot non l’ha fatta precipitare come il personaggio storico che ha ispirato la canzone di Modugno.

Ah, per la cronaca, il personaggio si suicidò gettandosi dalla finestra dell’Hotel Eden di Roma, location del già citato prequel di questo spot. Ma son sicuro che sia un caso, voglio sperarlo almeno.

La vittoria dunque spetta alla De Cecco, per lo spot più mal fatto della serie e uno dei peggiori a mia personale memoria, che quanto a decorticamento di nervi ed irritazione del sistema nervoso periferico se la batte con gli insulsi e martellanti spot con la Canalis, ma questa è un’altra storia per un’altra volta…

Alla faccia del gusto, tra le vittime accertate si annovera il buon gusto, oltre ad un numero imprecisato probabilmente dispari di maroni dispersi!

Aspettando il prossimo episodio di questa saga trash…vado a farmi un piatto di pasta.

De Cecco?

Col Ca…n!

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